OVVERO QUELLO CHE MOLTI DISTRIBUTORI OMETTONO DI DIRE (PERCHè NON LO SANNO), PER PAURA CHE TU NON CAPISCA, E CHE TI FA ARRABBIARE IL DOPPIO.


LO SMALTO SEMIPERMANENTE SBIADISCE?

Di fronte a questa domanda potrei fare anch’io come molti produttori o distributori che ti risponderebbero con sicumera: “No, assolutamente: i miei smalti non sbiadiscono!!”

Ma una risposta seria a questa (apparentemente) semplice domanda è molto più articolata.

Secondo me, merita che tu mi segua con un attimo di calma in questo articolo. Sarò costretta a scendere un po’ nel tecnico… Perdonami e non ti preoccupare: non sarà niente di difficile ma è proprio quello che gli altri distributori non vogliono o non sanno fare.

Io, invece, ritengo necessario fare un po’ di approfondimenti per poterti spiegare bene i motivi degli sbiadimenti e per poterti poi fornire alcune possibili soluzioni che non facciano più arrabbiare le tue clienti.

Partiamo.

  • I PIGMENTI

I pigmenti sono i componenti che nello smalto danno il colore… e sono anche quelli che lo perdono…

Di tutte le varie tipologie esistenti, quelli utilizzati nel nostro settore sono di due categorie:

  • I Pigmenti Inorganici, normalmente preparati industrialmente attraverso l’ossidazione dei metalli (Ferro, Titanio, Cobalto etc,), sono quelli che portano il Bianco o i colori più scuri e spenti (bruno, marrone, rosso ossido, giallo ossido).
  • I Pigmenti Organici, sono invece costituiti da molecole derivate dalla sintesi chimica e sono quelli dai colori più vivaci e dalle possibilità cromatiche più ampie.

Fra le varie caratteristiche dei pigmenti quella che ci interessa in questo articolo è l’Indice di Solidità alla Luce” (Lightfastness, che va da 1=bassa resistenza a 8=alta resistenza)che ci dice, con un metodo scientifico e normato, quanto ogni pigmento resiste ai raggi UV.

Il bello di questa storia è che ogni pigmento reagisce al sole in maniera molto diversa: qualcuno (pochi) quasi non cambia, qualcun altro diminuisce la sua intensità cromatica (sbiadimenti), altri tendono a cambiare di colore (viraggi), per non parlare di quelli che proprio spariscono. In linea di massima, i colori a base di pigmenti inorganici sono più resistenti di quelli organici di sintesi.

Per complicarci ancora un po’ la vita, gli “amici pigmenti” hanno una resistenza alla luce che dipende anche dalla loro concentrazione nello smalto e dalla tipologia e quantità degli altri due/tre pigmenti con cui normalmente si ottiene il colore che noi vediamo e applichiamo.

Può capitare, infatti, che un colore anche molto vivace e intenso, realizzato con un’alta percentuale di un certo pigmento, può resistere di più di una tinta pastello, ottenuta con una bassa quantità dello stesso pigmento miscelato con del bianco al Biossido di Titanio. Il bianco di Titanio, che ha un indice di resistenza alto (pari a 8), in miscela con un pigmento organico ed esposto per molte ore a raggi UV intensi, agisce come foto-sensibilizzatore alla luce, i raggi UV, sotto forma di energia e raggi infrarossi (quelli che generano il calore) rompono i legami cromofori delle miscele facendo svanire il pigmento organico e facendo affiorare il solo bianco di base che è il colore con maggior concentrazione all’interno della lacca, questo spiega perché tra i colori più sensibili alla luce e quindi facili allo sbiadimento, troviamo, se non tutte, buona parte delle tonalità dei rosa.

Sono certa che lo avrai notato anche tu: il colore di uno smalto rosso intenso resiste di più di un rosa tenue.

Insomma, un bel casino: ogni colore ha una sua specifica resistenza ai raggi solari che, con la loro energia distruttiva che rompe la “parte colorata” dei pigmenti, sono i principali responsabili del degrado del colore.

Alla fine di questo primo punto, la buona notizia è che questi sbiadimenti sono legati solo ad alcuni gruppi di specifici colori. Cominciamo a restringere il campo del problema…

 

  • LA STAGIONALITA’

Chiarito il ruolo dei raggi UV nel degrado dei nostri colori è facile capire che l’estate è il periodo dell’anno più delicato: i raggi sono più intensi, le clienti si espongono di più e vogliono tornare dai week end e dalle ferie belle abbronzate…

Doug Schoon, uno dei massimi esperti di chimica legata al settore Nails, non ha dubbi: nei suoi sacri testi dice che, come soluzione del problema, bisogna… coprire le unghie…!! Ringraziamo Doug per la sua indiscutibile perla di saggezza e la giustifichiamo in quanto “uomo che prova a dire qualcosa sul mondo delle donne”.

Posso anche provare a dare questo consiglio alle mie clienti ma nessuno di noi va in vacanza per mettersi i guanti in spiaggia.

Ora, se Doug ha detto la sua, io non sono una luminare come lui ma provo a dire la mia: così come si consiglia sempre di proteggere la pelle dal sole con le apposite creme ad alto indice, bisognerebbe almeno proteggere anche i gel semipermanenti nei colori più delicati con una speciale “crema protettiva ai filtri solari”…

Come sicuramente sai, questa non è una cosa impraticabile e lo approfondirò fra poco …

L’OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha sviluppato L’Indice UVche misura il livello di radiazioni ultraviolette che raggiunge la superficie terrestre in una determinata area e in un preciso momento; questo parametro è stato calcolato per poter aumentare la consapevolezza della popolazione sui rischi di un’eccessiva esposizione alle radiazioni solari.

 

Questo indice, tiene conto però, solo dei fattori ambientali e non delle caratteristiche specifiche dei soggetti esposti al sole, quali il fototipo e le abitudini di esposizione al sole.

 

Ovviamente, nel nostro emisfero e nella nostra Nazione gli indici UV più alti li riscontriamo in concomitanza della stagione estiva con picchi nei mesi di giugno e luglio, in quanto, come detto sopra, con il solstizio d’estate il sole arriva al punto più alto nel cielo rispetto all’orizzonte e quindi i raggi sono più perpendicolari alla terra.

 

Certo è che il problema non è limitato all’incidenza dei raggi ma anche alla loro rifrazione, il tipo di superficie sulla quale siamo, può riflettere maggiormente i raggi del sole: la sabbia li amplifica del 25%, la schiuma del mare del 15-20%, la neve dell’80%; quindi un indici UV pari a 9 in riva al mare può superare un valore pari a 11 aumentando di conseguenza anche il calore (grazie ai raggi infrarossi) questo porta all’attivazione dei filtri UV contenuti nei colori e nei TOP e quindi provocare viramenti sui toni del giallo, oppure rompere i legami cromofori e quindi far prevalere un pigmento rispetto ad un altro(vedi esempio del bianco di titanio citato sopra)

Ma fosse solo un problema di sbiadimento del colore, il problema in questo senso è un altro, purtroppo in Italia si fa troppo poco per la prevenzione dei melanomi, dovremmo piuttosto pensare che, se questo è l’effetto che fa su un prodotto nato per durare e per essere stabile, (perché questo fenomeno è un fenomeno SOLAMENTE estivo) figuriamoci che effetto possono avere i “bagni di sole” lunghi e in orari non consoni sulle nostre cellule..

Sugli smartphone moderni abbiamo tutti una APP che riguarda il Meteo e che controlliamo costantemente per tenere monitorato il bel tempo nel weekend

 

Alle nostre latitudini l’indice UV può arrivare a 10 nelle giornate più torride. I raggi UVA sono il 95% dei raggi che arrivano al suolo e quindi colpiscono la nostra pelle, passano anche attraverso il vetro, e arrivano a penetrare l’epidermide in profondità causando l’invecchiamento precoce, le macchie solari, secchezza , melanoma e carcinoma.

 

Le ore del giorno che in cui si ha la più alta concentrazione di raggi UV sono tra le 9,00 e le 15,00 ovviamente con picchi dalle 11,00 alle 13,00

 

 

Ma prima di parlare delle protezioni ti parlo di un punto fondamentale per migliorare la resistenza del colore ai raggi UV.

  • La CATALISI degli SMALTI SEMIPERMANENTI

Il fenomeno che trasforma i nostri smalti gel da liquidi a solidi, tramite un complesso procedimento chimico, si chiama foto-indurimento o catalizzazione.

Sulle nostre unghie succede una delicata reazione chimica ed è fondamentale rispettare i tempi di catalisi indicati dal produttore e utilizzare SOLAMENTE le lampade consigliate dalla casa madre, perché solo con la giusta potenza e con la corretta lunghezza d’onda riusciremo a far “polimerizzare” e indurire il prodotto al meglio.

Solo in questo modo potremo garantire le massime resistenze “meccaniche” dei nostri gel e, udite udite, anche la miglior resistenza del colore nel tempo. E’ stato verificato con diversi studi che i pigmenti più delicati, all’interno di uno smalto correttamente catalizzato, danno il meglio delle loro performance. Magari sbiadiranno comunque ma resisteranno di più.

Da cosa ti puoi accorgere se i tempi di catalizzazione sono corretti o meno?

Se il prodotto non è polimerizzato correttamente, durante il procedimento di rimozione tramite occlusione o bendaggio, la cliente percepisce un fastidio sulla pelle-unghia o un lieve calore.

Se è una cosa momentanea è solo dovuta alla sensibilità del momento, ma se la cosa persiste e tutte le volte si presenta, questo è un importante indicatore di catalizzazione eseguita in modo scorretto.

Questo problema avviene perché le sostanze contenute nel liquido di rimozione, vengono a contatto con i solventi “liberi” e non “solidificati” correttamente ed a loro volta scatenano ulteriori reazioni chimiche fastidiose per la pelle.

  • I TOP TRASPARENTI e i FILTRI UV

Visto che il fenomeno degli sbiadimenti è noto da tempo, i produttori hanno pensato di addizionare nei TOP TRASPARENTI SEMIPERMANENTI dei filtri UV. Quelli che ci sono anche nelle creme solari, tanto per capirci.

Per una buona parte dell’anno funziona tutto bene, perché i raggi sono più deboli, l’esposizione è minore e la quantità di filtri è sufficiente a proteggere lo smalto sottostante.

Quando d’estate le esposizioni al sole si allungano in maniera significativa, i filtri UV contenuti nel TOP non ce la fanno più a proteggere lo strato di colore e tendono a virare pure loro verso il giallo, andando a peggiorare la variazione cromatica dello smalto. Un bel pasticcio…

Se poi si pensasse di aumentare ulteriormente le quantità di filtri, si avrebbe un altro problema: non si riuscirebbe più a polimerizzare il TOP SEMIPERMANENTE sotto la lampada UV.

Come sai, esiste un’alternativa: i TOP a SMALTO con asciugatura all’ARIA che, non dovendo andare sotto la radiazione UV del fornetto, potrebbero essere una buona soluzione protettiva perché si potrebbero caricare con quantità maggiori di filtri.

Purtroppo, però, sai bene che sono molto più deboli e delicati. Bisognerebbe spiegare tutto alla cliente e informarla di rinnovare questo tipo di TOP quasi quotidianamente per garantire la protezione del GEL SEMIPERMANENTE COLORATO sottostante. Bisogna stare attente a non rimuovere quello sottostante perché il contatto giornaliero con il solvente delle unghie, anche se poco aggressivo, comprometterebbe comunque il risultato finale.

C’è anche un’altra soluzione, che però NON vorrei neanche trattare: esistono dei Semipermanenti un po’ più duraturi sui colori delicati che però hanno degli stabilizzanti dannosi per la salute (la vostra e quella delle clienti)o dei TOP TRASPARENTI a base di Silice inorganica (Silice libera cristallina è un CANCEROGENO DI CLASSE1 da non confondere con la Silica amorfa contenuta nei cosmetici, ammessa anche nei cosmetici ECO e BIO) che, durante la limatura, possonodepositarsi nei polmoni e provocarea lungo andare malattie come la SILICOSI.

Non credo proprio che questa sia più una soluzione percorribile per un Centro Estetico all’avanguardia e attento come il tuo.

Ma dopo averti dato tutte queste belle spiegazioni e averti fatto entrare nella chimica degli smalti, voglio provare a darti anche qualche soluzione al problema.

Il mio riassunto è questo:

CLIENTI NON INFORMATI = CLIENTI ARRABBIATI

ESTETISTA CHE INFORMA = ESTETISTA PROFESSIONISTA

Allora ricapitoliamo.

  1. Le cause degli sbiadimenti sono chiare: interazione negativa fra i raggi UV del sole e alcuni particolari pigmenti meno resistenti, soprattutto se questi sono presenti in piccola percentuale nel colore. Il tutto è peggiorato da una eventuale catalisi non perfetta del gel e da un viraggio al giallo anche del TOP Trasparente.
  2. Le soluzioni:
    1. Se, all’avvicinarsi dell’estate, la tua cliente chiede colori “minerali”, intensi e scuri (marrone, nero, gialli e rossi ossidi), oppure colori vivaci e intensi non tagliati con il bianco (rosso vivace puro o giallo puro, verdi e blu intensi) ci è andata bene: procedi come al solito, rispettando al meglio tutte le regole di buona pratica che ben conosci.
      E tu, ovviamente, sostieni con ferma delicatezza che sono proprio quelli i colori del momento
    2. Se la cliente insiste su colori più delicati (rosa confetto, verde e blu chiari, cipria, tinte pastello del rosso, del giallo e del viola) prova a fare un po’ di indagini sui suoi week end e sulle sue vacanze e parlagli in maniera professionale delle possibili problematiche a cui va incontro, ovviamente prima di applicare il colore.
      Ricordati anche che i colori FLUO non sbiadiscono totalmente ma tendono anche loro a scaricarsi con il sole e con il tempo: la cliente ne deve essere informata!
    3. Prova a vedere se la cliente è disposta a rinnovare la protezione del gel semipermanente con un TOP a Smalto trasparente, essiccante all’aria, di ottima qualità, ricco di Filtri UV: questa soluzione da migliori garanzie di tenuta nel tempo.

Se, poi, dovesse mostrarsi scettica verso le tue spiegazioni, attribuendo solo ai tuoi prodotti e alla tua professionalità tutte le responsabilità della perdita di colore, prova a ricordarle tutte le esperienze comuni che sono sotto gli occhi di chiunque.

Non abbiamo lo stesso problema con i tessuti degli abiti, con le lenzuola e le camicie o con alcuni colori delle lane? Le nostre mamme non ci hanno insegnato a stendere gli abiti scuri a rovescio, meglio se all’ombra o coperti, per non farli sbiadire? E le camicie bianche, anch’esse, non vengono stese all’ombra per non farle ingiallire?

Forse avrai visto anche tu sbiadire i colori più vivaci delle facciate delle case; ho visto alcune ante delle cucine vicino alla finestra prendere un colore diverso da quelle più in ombra o il parquet sotto la porta finestra avere un colore diverso da quello di tutto il resto della stanza.

Ho visto automobili blu o rosse diventare stinte e inguardabili… Ecco, ad esempio, nel settore delle vernici per carrozzeria e in quelle per mobili, i trasparenti protettivi UV giocano un ruolo importante e fondamentale.

E i nostri amici parrucchieri che ci propongono tinte fucsia, blu, verdi, rosa? Quelle non durano integre solo poco tempo?

Anch’io ci sono cascata, ma lo rifarei comunque perché ero consapevole che quelle tinte non sarebbero state eterne (e ci mancherebbe morire a 80 anni con i capelli fuxia…)

Concludendo, la risposta alla domanda iniziale è questa:

SI’, ALCUNI COLORI degli SMALTI SEMIPERMANENTI SBIADISCONO
per l’INTERAZIONE fra i raggi UV e LA LORO NATURA CHIMICA
E NON PER LA BASSA QUALITÀ DEL PRODOTTO.

Dal mio punto di vista, quindi, tutto il problema sta nella consapevolezza e nella comunicazione: sapere delineare bene il problema, saperlo spiegare (quando serve) e saper proporre con serietà e trasparenza le possibili soluzioni che ti ho elencato sopra.

Vedrai che se cominceremo a farlo tutte insieme, questo problema non sarà più un problema ma una “nota caratteristica” di quei colori…

CLIENTE INFORMATO = CLIENTE CONFERMATO

Erica Lussana